Nelle braccia di Circe

21.08.2018

GIORNO 17

Torre Paola, promontorio del Circeo – Sabaudia

19.45 (UTC +2)

La mattina, al risveglio nella rada del porto di Terracina dopo la botta del temporale di ieri, tutto sembra magicamente dimenticato. Il cielo promette bene, con un bell’azzurro intenso. Il mare è calmo.

Vogliamo andare a Sperlonga, anche per fare una sorpresa a Gianpiero e Angela, che andrano da quelle parti per un tuffo. Conosco Gianpiero da anni ormai e se esiste l’ebook “Sei per due – La vela possibile”, prodotto e pubblicato da Studia Rapido, lo devo a lui e ad Angela, sua moglie. Gianpiero si è innamorato dei racconti che facevo su Facebook e mi propose di provare a scrivere un libro. Ho sempre amato scrivere, fin da ragazzino, quando mi inventavo giornalini e racconti di qualsiasi genere, testi per quando, più grande, facevo lo speaker in radio, relazioni di eventi sportivi, contenuti di presentazioni, centinaia di poesie. Quindi non mi sono fatto ripetere due volte la proposta, senza sapere che sarei dovuto passare sotto le forche caudine di Angela, che mi bacchetta con affetto nella correzione e nell’impostazione dei lavori. Grazie Angela, grazie Gianpiero!

Insomma, volevamo incontrarci e li avevamo già avvisati, quando, nel salpare l’ancora e nell’avvicinarci alle altre due barche che avevano vissuto con noi l’avventura del temporalone della notte precedente, l’equipaggio della barca più grande ci dice

“Guardate che stasera si replica!”

“Come?!” – rispondo io.

“E’ previsto un altro temporale intenso, verso le 18, con venti forti da est…”

“Oh no, di nuovo!” – penso. Barbara e io ci guardiamo. In un attimo capiamo che non è il caso di andare verso Sperlonga, piuttosto a tutta birra a cercare riparo da qualche parte.

“Proviamo di nuovo con il porto”, dico alla Prodiera. Chiamo, ma non c’è verso. Tutto pieno e nessuno si impietosisce a fronte dell’imminente mal tempo.

Studio le carte, per capire dove, con poche ore di navigazione, possiamo ridossarci in modo sicuro. Se i venti spingeranno da est, il lato ovest del Circeo sembra ottimo, anche perché il promontorio è ben alto e ancorando piuttosto “sotto”, sul lato opposto, si eviteranno anche gli effetti catabatici delle raffiche discendenti sulle pendici del Circeo.

Avviso Gianpiero. E gli mando un messaggio Whatsapp:

“Gianpiero, è previsto brutto. Noi scappiamo verso nord. Ci risentiamo appena possibile”

Alziamo le vele e vediamo scorrere Terracina, puntando a Capo Circeo, circa 10 miglia a SW e poi 2 miglia a NW verso Torre Paola.

La traversata va via liscia. Arriviamo con calma a Torre Paola, parte terminale della spiaggiona di Sabaudia, che arriva alla base nord del Circeo. La torre, ora in restauro, è una delle tanti torri di avvistamento dalle invasioni dei pirati saraceni, del 1400 e la zona ha un accesso al lago di Sabaudia, attraverso uno stretto canale. C’è anche un ristorante e una specie di porticciolo, per piccole imbarcazioni. Neanche Perla c’entrerebbe.

Ci sono molte persone sulla spiaggia, molte alla base della torre, molte sulle banchine dell’uscita del porticciolo, molte in acqua. Anche molti sub e i loro palloni-boa. Troppo caos, per i miei gusti, per cui rimaniamo un po’ più distanti, aspettando che con l’imbrunire, le “cavallette” sciamino via…

Intanto riceviamo dei whatsapp a raffica! Il mio cellulare non smette di bippare.

“Oddio, i ragazzi!” penso. Tra me e Barbara abbiamo sei figli da precedenti vite, tutti grandi, ma si è genitori sempre. Per un attimo quindi abbiamo avuto un brivido, fino a quando non abbiamo aperto l’applicazione e letto i messaggi: era Alessandra, la nostra amica di Terracina.

“Dove siete?!? Siete al riparo? Qui a Terracina ci sono 30 nodi e mare grosso”

Rispondo sorridendo: “Tranquilla, siamo ridossati…”

“Lasciate la barca lì, vi veniamo a prendere!!”, mi scrive ancora in grande apprensione.

Rispondo: “Ale, tranquilla, siamo ridossatissimi, ci muoviamo appena e ha appena fatto solo qualche goccia”. Il cielo aveva portato qualche nuova temporalesca, ma poca roba. Di certo vedevamo al largo un mare ben diverso e scuro, rispetto a dove ci eravamo ridossati.

Avevamo azzeccato la tattica ed evitato un sacco di problemi.

La maga Circe ci protegge. Fuori dalle sue braccia, il caos. E come tutte le maghe, Prodiera compresa, Circe sa ammaliarti e stregarti. Ecco quindi che comincia il tramonto, con le sue magie ipnotiche, i suoi rossi infuocati e sciabole di luce tra le nuvole.

Ed è silenzio, in cui ci si lascia rapire da tanta bellezza, tra una Maga, una Prodiera e Perla Nera.

BV, marinai!

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